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19/11/2019

Videosorveglianza

Dalla Corte di Strasburgo via libera ai controlli occulti

La sentenza della CEDU del 17 ottobre legittima le telecamere nascoste in presenza di sospetti fondati e ingenti perdite per il datore di lavoro

A cura di Gianluigi Baroni, Francesca Tironi e Silvia Basile

 

La vicenda portata all’attenzione della Grande Camera della Corte di Strasburgo riguarda alcuni dipendenti di un supermercato spagnolo in provincia di Barcellona che sono stati ripresi da telecamere nascoste mentre erano intenti a commettere furti.

I Giudici della Corte Europea hanno respinto il ricorso dei lavoratori, ritenendo che non vi fosse alcuna violazione dei loro diritti, in quanto l’installazione di telecamere nascoste era giustificata dai sospetti ben fondati di gravi irregolarità commesse sul posto di lavoro, nonché dall’entità delle perdite subite dal supermercato a causa dei furti.

Inoltre, a corroborare la decisione alcuni ulteriori rilievi del caso concreto:

(i) la durata limitata dei controlli («solo»10 giorni);

(ii) le telecamere erano puntate su una zona aperta al pubblico (iii) le immagini sono state utilizzate solo in sede penale.

La decisione dei Giudici comunitari, tuttavia, non sembra poter avere, almeno per il momento, una ripercussione diretta sulla normativa italiana, per la quale il controllo a distanza è lecito per la tutela del patrimonio aziendale, ma sempre a condizione di aver ottenuto l’autorizzazione sindacale o amministrativa e la previa informativa ai lavoratori.

Sulla vicenda si è espresso anche il Garante Privacy italiano, che ha confermato l’esigenza di rispettare il principio di proporzionalità «come condizione essenziale per la legittimità dei controlli sul lavoratore».

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