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10/06/2019

Relazione annuale per l'anno 2018

La presentazione del Garante per la protezione dei dati personali di Chiara Giannella e Tommaso Sala

di Chiara Giannella e Tommaso Sala


Presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, il 7 maggio 2019 il Garante per la protezione dei dati personali, nella persona del Presidente Antonello Soro, ha presentato la Relazione annuale per l'anno 2018.

Il discorso del Presidente ha assunto i toni di un passaggio programmatico di consegne al nuovo Collegio piuttosto che un’analisi puntuale dell’attività svolta.

Il Garante ha evidenziato come negli ultimi anni sia notevolmente cambiato il contesto sociale, economico e culturale, e quanto il ruolo delle tecnologie sia stato determinante per le trasformazioni e conquiste succedutesi in campo scientifico ed economico.

Tuttavia, in una società sempre più fondata sui dati personali, il dott. Antonello Soro ha sottolineato che è fondamentale trovare il corretto equilibrio per assicurare che le innovazioni restino strumento di sviluppo e non di limitazione delle libertà personali.

L’Autorità ha inoltre rilevato la centralità del ruolo svolto dall’Europa per assicurare la protezione dei dati personali, in primo luogo con il Regolamento (UE) 2016/679, da interpretare come traduzione legislativa dell’aspirazione universalistica al riconoscimento della protezione dei dati, superando il principio di territorialità.

Anche in materia di data retention e trattamento con finalità investigative, il Garante ha evidenziato come l’Unione europea, tramite la Corte di Giustizia, abbia contribuito alla tutela del valore della protezione dei dati, ponendo limiti ben precisi alla loro conservazione – che tra l’altro il legislatore italiano non ha ancora considerato.

La norma che consente la conservazione fino a sei anni, unicum in Europa, evidenzia infatti, nell’interpretazione del Garante, una chiara violazione del principio di proporzionalità.

Infine, il Presidente Soro ha rilevato che l’Europa sta assumendo un ruolo centrale nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, promuovendo un codice etico, discussioni e iniziative legislative finalizzate a coniugare la dignità della persona e i possibili impatti della tecnologia sulle società umane.

Sempre in ottica programmatica, il Garante ha altresì considerato il ruolo che l’Europa dovrebbe assumere nel prossimo futuro in materia, partecipando, quale terzo leader, nella sfida tra USA e Cina, che nasconde dietro i profili commerciali la ricerca dell’egemonia tecnologica.

L’Autorità non ha mancato di considerare anche alcuni tra i principali profili di criticità, emersi o sviluppatisi nel corso del 2018, che impattano sulla protezione dei dati personali dei consumatori nell’ambito dei rapporti di diritto privato. Invero, sul piano commerciale, è stato evidenziato il proliferare di banche dati e di sistemi di profilazione contenenti ingenti quantitativi di dati personali gestiti direttamente dalle imprese private. Tra i principali punti di attenzione, il Garante ha sottolineato lo sviluppo degli oggetti intelligenti e dei sistemi di rating reputazionale, che rischiano di definire l’identità stessa dei consumatori, anticipandone comportamenti, scelte e responsabilità.

Con riferimento al principio di responsabilità che permea il Regolamento (UE) 2016/679, l’Autorità ha svolto un’altra contestazione nei confronti del governo italiano che con i decreti di attuazione avrebbe di fatto limitato l’efficacia delle novità introdotte dalla nuova disciplina sul telemarketing[1]

In ambito lavorativo, il Presidente Soro ha evidenziato come la data protection debba anche divenire strumento di garanzie e tutela del lavoratore; indirizzo che il Garante ha tentato di seguire con i propri recenti provvedimenti, ad esempio dichiarando illecita l’affissione nelle bacheche aziendali delle valutazioni dei soci lavoratori di una cooperativa mediante emoticon.

Relativamente all’impatto degli algoritmi, l’Autorità ne ha ricordato il crescente utilizzo, riportando diversi esempi in ambito privato e pubblico, non da ultimo nel settore sanitario.

Il Presidente Soro ha lasciato intendere che, anche nel regolare tale nuovo strumento tecnologico, la proporzionalità e la trasparenza dovranno essere considerati quali principi guida. A tal fine, il Garante auspica che l’Europa assuma, dall’alto della sua leadership (se non economica, certamente culturale), un ruolo cardine sul piano internazionale per assicurare che la tecnologia sia a servizio dell’uomo.

Peraltro, relativamente al settore pubblico-sanitario, l’Autorità ha riportato come nell’ultimo anno gli attacchi cibernetici siano cresciuti del 99% rispetto a quello precedente, mentre la media degli altri ambiti pubblici si attesta al 41%. Questo conferma ancora una volta la necessità di migliorare i sistemi privati e pubblici di protezione dei dati personali, anche con riferimento all’adozione di misure di sicurezza adeguate.

Infine, con riferimento alle implicazioni militari delle nuove tecnologie, il Garante ha richiamato i rischi, incrementati dal silenzio del diritto internazionale sul punto, che l’uso di tecniche di machine learning potrebbero causare nei futuri scontri militari, con microchip cognitivi idonei a dar vita a veri e propri sistemi mobili robotizzati in grado di emulare la percezione e i processi decisionali dell’uomo.

A conclusione del proprio ultimo discorso quale Presidente dell’Autorità, Antonello Soro ha voluto sottolineare come la centralità della persona sia sempre stata la bussola dell’uscente Collegio, nel tentativo di rispettare il principio di proporzionalità ed equilibrando le libertà fondamentali con lo sviluppo scientifico e tecnologico.

Un equilibrio attraverso cui, necessariamente, passa l’ottenimento della fiducia per il mondo digitale, verso cui si spostano attività dal settore pubblico e privato.



[1] Legge 11 gennaio 2018, n. 5 – “Nuove disposizioni in materia di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni e istituzione di prefissi nazionali per le chiamate telefoniche a scopo statistico, promozionale e di ricerche di mercato”.

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