Privacy&

2019/4

Emilio Girino Franco Estrangeros

Per un consenso (veramente) informato: la Corte di giustizia UE inizia l’inversione di rotta

L’intervento degli Autori si pone quale ideale “continuazione” del precedente scritto Liberi di navigare ma senza porti sicuri: perché il diritto soccombe alla tecnologia. Una proposta di inversione (Privacy& n. 3/19), con uno specifico focus sul tema del consenso all’impiego dei cookies di profilazione. A commento della sentenza della Corte di Giustizia 1 ottobre 2019, lo scritto muove dall’insegnamento primario ricavabile dalla sentenza (insufficienza di una casella preselezionata ai fini della manifestazione implicita del consenso) per svolgere ulteriori approfondimenti sulle forme di consenso sostanzialmente passivo ed evidenziare l’intrinseca contraddittorietà dell’attuale assetto normativo. La trattazione si conclude con l’estrazione di un rilevante principio contenuto nella sentenza (proprietà di ogni dato o informazione residente nel terminale dell’utente), in base al quale, in assenza di un pronto adeguamento disciplinare, meccanismi informatici di autodifesa contro cookie profilativi risulterebbero perfettamente leciti.

L'ACCESSO A QUESTO CONTENUTO E' RISERVATO AGLI UTENTI ABBONATI

Sei abbonato? Esegui l'accesso oppure abbonati.