Privacy&

2020/1

Emilio Girino Franco Estrangeros

Privacy e PCS: dal caso Facebook allo sgretolamento del concetto di gratuità del dato personale

Muovendo da una fondamentale premessa circa gli equivoci libertari evocati dalla rete e dalla diffusa illusione di gratuità che non cessa di pervaderla, l’intervento analizza le sentenze gemelle del TAR Lazio del gennaio scorso (emesse nel noto caso Facebook), enucleandone e portandone ad ulteriore sviluppo le due direttrici argomentative, l’una più scontata, l’altra decisamente innovativa. La prima direttrice concerne l’intersezione fra le violazioni della disciplina privacy e delle norme in materia di pratiche commerciali scorrette, violazioni consumabili attraverso uno stesso comportamento ma autonomamente rilevante nei rispettivi alvei disciplinari: intersezione che gli Autori rileggono e scindono in una precisa logica di funzionalità concorrenziale. La seconda direttrice conduce invece, attraverso un processo di rilevazione della commerciabilità dei dati personali, alla loro “patrimonializzazione”, elevata a controprestazione del servizio offerto dai social network che, per tale via, perde la sua dichiarata gratuità. L’analisi comporta un’ulteriore raffinazione del principio (dalla patrimonializzazione alla valorizzazione) espandendone la portata dalla disciplina prettamente concorrenziale ad un piano più squisitamente civilistico: il tutto secondo un inedito percorso interpretativo capace di dispiegare nuovi orizzonti applicativi nel rapporto (riconosciuto come) sinallagmatico fra utenti e gestori di piattaforme. Con uno stimolante invito ad ulteriori riflessioni.

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