Privacy&

2020/1

Valentino Notarangelo Andrea Lensi Orlandi Luca Spada

Il progresso “a due velocità” in ambito sanitario

Nel settore sanitario, il progresso tecnologico ha consentito di raggiungere risultati insperati nella cura del paziente, contribuendo all’ottimizzazione dei protocolli e al miglioramento della qualità delle prestazioni erogate. All’innovazione degli strumenti e dei processi curativi, tuttavia, fanno ancora da contraltare difficoltà estreme nel rendere digitali e snelli anche i più basilari adempimenti richiesti a livello regolatorio quali, ad esempio, la raccolta e la gestione di consensi informati e privacy. Le realtà ospedaliere più virtuose soffrono infatti forse più di altri l’incapacità (o la scarsa attitudine) di tutto ciò che è legato alla compliance normativa di stare al passo con le nuove esigenze che l’innovazione propone senza soluzione di continuità, trovandosi spesso in possesso di strumenti per la tutela della salute del paziente di ultima generazione che viaggiano (o che potrebbero “camminare”) a passo “doppio” rispetto a quanto attualmente consentito dalla necessaria conformità al framework regolatorio. Convinti che il progresso in ambito sanitario non può (e non deve) proseguire a velocità differenti, gli autori ritengono dunque che per ridurre il gap sia necessario adottare un approccio “olistico” e di sistema alla digital transformation che veda nel diritto e, nello specifico, nella normativa in materia di protezione dei dati personali, non tanto un ostacolo allo sviluppo e al miglioramento dei servizi, quanto la guida per rimanere entro gli argini della legalità e della tutela dei diritti.

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