Privacy&

2020/4

Giovanni Reccia Fabio Pascucci

Dark Web, Block Chain e dati: sicurezza e privacy

Il Deep Web rappresenta il 90% delle risorse in rete, mentre il 6% costituisce la zona del Dark Web, cioè la parte più oscura e difficile da scoprire, poiché per accedervi è necessario utilizzare particolari programmi, in quanto non indicizzato da alcun motore di ricerca. La Rete TOR (acronimo di The Onion Router ) rappresenta la più popolare via d’accesso al Dark Web. Quest’ultimo spesso viene considerato uno spazio virtuale in cui si muovono solo gli hacker, gli agenti delle forze dell'ordine e i criminali. Si trovano siti in cui è possibile comprare e vendere prodotti illegali più disparati, dalle armi alla droga. I “dati personali” potrebbero essere trafugati durante attacchi o data breach per alimentare corposi database posti in vendita. Nella blockchain la protezione dei dati viene assicurata da un hash crittografico del contenuto della transazione, per cui non è possibile mappare e collegare le operazioni a singoli individui o organizzazioni. La sicurezza concepita in una rete dark o in una blockchain, però, non è in linea con la filosofia di tutela dei dati che caratterizza il GDPR, basata su concetti quali la centralizzazione, la limitazione e la cancellazione dei dati stessi.

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