Privacy&

2021/2

Francesco Maria Gavotti Filippo Frigerio

L’attività di vetting: profili privacy alla luce del quadro normativo italiano

A tre anni dall’entrata in vigore del GDPR, non vi è ancora chiarezza sulle modalità tramite le quali possa essere effettuata l’attività di vetting da parte del datore di lavoro.L’analisi relativa alla sfera personale e professionale del candidato incontra limiti severi e precisi sanciti tanto dal GDPR, per quanto riguarda la protezione dei dati personali, quanto dallo Statuto dei Lavoratori, sotto il profilo giuslavoristico.Il contributo si pone l’obiettivo di fare chiarezza sugli adempimenti necessari per compiere l’attività relativa allo svolgimento delle indagini preassuntive in conformità con quanto richiesto dalla regolamentazione privacy europea e dal quadro normativo italiano, fornendo al datore di lavoro un’utile guida per la tutela dei propri interessi.Verrà valutata, in concreto, la possibilità per il datore di lavoro di effettuare indagini preassuntive in relazione alla tipologia di dati riferiti al candidato, quali dati particolari e dati giudiziari, operando un bilanciamento tra gli interessi dell’azienda e i diritti dell’interessato.

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